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Bollettino IACM del 7 giugno 2004

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Scienza — La decriminalizzazione non aumenta l’uso di cannabis

Ricercatori dell’Università di California e dell’Università di Amsterdam hanno investigato l’effetto delle leggi penali sull’uso di cannabis e hanno concluso che "le politiche sulle droghe possono avere meno impatto di quanto si pensi sullìuso di cannabis." La ricerca è stata pubblicata nell’American Journal of Public Health in maggio..

I ricercatori hanno confrontato gruppi di consumatori esperti di cannabis in città simili ma con politiche opposte - Amsterdam, Olanda (decriminalizzazione), e San Francisco, USA (criminalizzazione). A parte il maggior consumo a San Francisco i ricercatori hanno trovato somiglianzefra i consumatori delle due città. Non c’era "nessuna prova per sostenere che la criminalizzazione riduce o la decriminalizzazione aumenta il consumo”.

"Nonostante l’ampia disponibilità legale della cannabis a Amsterdam, non c’erano differenze fra le due città nell’età di inizio del consumo, età di inizio del consumo regolare, o età all’inizio del massimo uso. ...Abbiamo anche trovato somiglianze nei modelli di consumo nei due diversi contesti politici," afferma lo studio.

(Fonte: Reinarman C, Cohen PD, Kaal HL. The limited relevance of drug policy: cannabis in Amsterdam and in San Francisco. Am J Public Health 2004;94(5):836-42)

Scienza — Nelle persone con epatite C cronica, l’uso quotidiano di cannabis può promuovere lo sviluppo di fibrosi epatica

Ricercatori francesi hanno investigato l’impatto dell’uso di cannabis sullo sviluppo di fibrosi nell’epatite C cronica in 195 pazienti. In un’analisi multivariata, un elevato tasso di progressione verso la fibrosi è stato indipendemente correlato all’uso quotidiano di cannabis, consumo di più di 30 g di alcool al giorno, età all’infezione oltre i 25 anni, e attività fisica. Tuttavia, l’uso moderato di cannabis non aveva effetto sullo sviluppo di fibrosi.

La ricerca è stata presentata a un congresso a Berlino, Germania, in Aprile. Il 51 per cento dei partecipanti non usavano cannabis, il 17 per cento erano consumatori occasionali (media: 7 sigarette di cannabis al mese) e 32 per cento erano consumatori quotidiani (media:107 sigarette al mese).

L’effetto della cannabis variava nei sottogruppi. Se le persone erano sotto i 40 anni e il consumo di alcool sotto i 30 grammi/giorno, il 20 per cento dei non consumatori o dei consumatori occasionali, ma il 37 per cento dei consumatori giornalieri, avevano fibrosi. Se le persone avevano più di 40 anni e il consumo di alcool era sotto i 30 grammi/giorno, il 35 per cento dei non consumatori o dei consumatori occasionali, ma il 71 per cento dei consumatori giornalieri, avevano fibrosi. Se le persone erano sotto i 40 anni e il consumo di alcool sopra i 30 grammi/giorno, il 38 per cento dei non consumatori o dei consumatori occasionali, ma il 50 per cento dei consumatori giornalieri, avevano fibrosi. Se le persone avevano più di 40 anni e il consumo di alcool era sopra i 30 grammi/giorno, il 76 per cento dei non consumatori o dei consumatori occasionali, ma il 50 per cento dei consumatori giornalieri, avevano fibrosi.

La distribuzione nell’ultimo sottogruppo è alquanto inaspettata.

In ricerche su animali, il gruppo aveva dimostrato che lo sviluppo di fibrosi epatica può essere regolato dai recettori dei cannabinoidi, e che nei pazienti cirrotici, i recettori CB1 sono fortemente aumentati in certe cellule epatiche. Nell’intossicazione cronica con tetracloruro di carbonio i topi privi di recettori CB1 reagiscono con minore svuiluppo di fibrosi epatica rispetto ai topi normali.

Si raccomanda che le persone con epatite C cronica evitino l’uso quotidiano di cannabis, anche se l’uso occasionale sembra sicuro. Questo studio iniziale richiede l’estensione a un gruppo più ampio di pazienti prima che si possano fare raccomandazioni definitive.

(Fonti: Hezode C, et al. Daily cannabis smoking as a risk factor for fibrosis progression in chronic hepatitis C. Abstract 68. 39th Annual European Association for the Study of the Liver Conference, 14-18 April 2004. Berlin, Germany; Grenard P, et al. Reduced liver fibrosis in CB1 receptor knockout mice. Abstract. J Hepatology 2004; 40(S1): 8.)

Notizie in breve

Gran Bretagna — GW Pharmaceuticals

La GW Pharmaceuticals ha avvisato che problemi di regolamentazione ritarderanno il lancio del loro estratto medicinale di cannabis una seconda volta. Le autorità hanno chiesto più informazioni sulla formulazione del farmaco e sulla sicurezza ed efficacia nella sclerosi multipla e nel dolore neuropatico. La “Medicines and Healthcare Products Regulatory Authority” ha avuto un dossier di informazioni scientifiche su questo estratto, chiamato Sativex, inclusi i risultati di diversi studi clinici, per oltre un anno, ma si è ripetutamente dichiarata insoddisfatta dei dati. (Fonte: Independent del 1 Maggio 2004)

USA — Prevalenza dell’uso di cannabis

Nella popolazione adulta USA, la percentuale dei consumatori di cannabis è rimasta stabile al 4.0 per cento circa fra il 1991 e il 2002. L’abuso o la dipendenza da marijuana sono aumentate leggermente dall’1.2 all’1.5 per cento. Sono rimasti stabili fra i giovani bianchi maschi e femmine, ma sono aumentati fra i giovani neri di entrambi i sessi, e fra i maschi ispanici. (Fonte: Compton WM, et al. JAMA 2004;291(17):2114-21)

Scienza — Sclerosi multipla

In un modello di sclerosi multipla nel topo (encefalomielite sperimentale autoimmune, ESA) un cannabinoide sintetico ha attenuato l’interazione dei leucociti con l’endotelio cerebrale, che provoca l’infiammazione. Questo effetto del cannabinoide è stato bloccato da antagonists dei recettori CB1 e CB2. (Fonte: Ni X, et al. Mult Scler 2004;10(2):158-64.)

Scienza — Sonno

Otto volontari hanno ricevuto 4 trattamenti prima di addormentarsi (alle 22): placebo, 15 mg THC, 5 mg THC più 5 mg cannabidiolo (CBD), e 15 mg THC più 15 mg CBD. 15 milligrammi di THC sembrano aumentare la sonnolenza, mentre 15 mg di CBD sembrano avere proprietà eccitanti. (Fonte: Nicholson AN et al., J Clin Psychopharmacol 2004;24(3):305-313.)

Scienza — Guida

Ricercatori hanno stimato l’associazione fra l’uso di droghe e incidenti auto-motociclistici conducendo uno studio prospettico caso-controllo da maggio 2000 a agosto 2001. I 110 casi erano conducenti coinvolti in incidenti, che avevano dovuto essere ospedalizzati. Gli 816 controlli erano conducenti reclutati a caso mentre guidavano su strade pubbliche. Il rischio di traumi da incidenti stradali era aumentato di 5 volte con l’uso di benzodiazepine. Con l’alcool, di 5.5 volte con un’alcolemia di 0.05-0.08 per cento e di 15.5 volte con un’alcolemia sopra lo 0.08 per cento. Rischi aumentati sono stati rilevati con anfetamine, cocaina e oppioidi. Nessun aumento di rischio è stato trovato per i conducenti che avevano usato cannabis. (Fonte: Movig KL, et al. Accid Anal Prev 2004;36(4):631-6.)

Olanda — Discussione sullo stato legale

Il governo intende proibire la vendita legale di cannabis coltivata in Olanda nei coffee shops. I ministri vogliono iniziare un’indagine se i perricoli della droga sono aumentati a causa del maggior contenuto di THC. Le città olandesi si oppongono al piano, e alcune chiedono la legalizzazione non solo della vendita, ma anche della coltivazione della pianta. Le città temono che la criminalizzazione aggravi il problema per l’aumento di venditre illegali sulla strada. (Fonti: VNG of 26 April 2004, Utrechts Nieuwsblatt of 16 April 2004)