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Bollettino IACM del 7 agosto 2006

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Germania — maggioranza a favore dell’uso terapeutico della cannabis

C’è un diffuso sostegno tra la popolazione tedesca a favore dell’uso dei derivati naturali della cannabis nel trattamento medico dei malati gravi. Una larga maggioranza è anche favorevole a che i costi del trattamento col dronabinolo, il componente attivo della cannabis, siano coperti dalle mutue. Questo è quanto risulta da un sondaggio condotto dall’Istituto Allensbach nel mese di giugno. Il favore più alto è stato espresso dagli strati più istruiti e dai sostenitori dei partiti minori, come i liberali (FDP, Partito Liberale Democratico), i verdi e i socialisti (partiti di sinistra). Ma anche fra i diplomati e fra i fedeli del Partito Cristiano Democratico (CDU/CSU) la percentuale dei favorevoli andava oltre il 70%.

Secondo i risultati del sondaggio, il 77% dei tedeschi è favorevole a consentire un trattamento dei malati gravi con derivati naturali della canapa, come la marijuana o l’hashish, a patto che sia un medico a raccomandare il trattamento e la mutua rifiuti di pagare la terapia col dronabinolo. Solo l’11% dei partecipanti al sondaggio ha manifestato parere contrario. Inoltre, il 77% dei tedeschi è favorevole a che le mutue coprano i costi del trattamento col dronabinolo, purché ci sia la ragionevole certezza dell’efficacia del farmaco. Solo il 7% si è dichiarato contrario.

Il sondaggio è stato eseguito su 1438 cittadini, di età uguale o superiore ai 16 anni, che sono stati intervistati individualmente sulle loro conoscenze e opinioni sull’impiego medico dei derivati della cannabis. Il 69% di coloro che hanno risposto era già al corrente dell’uso per scopi medicinali della cannabis o dei suoi derivati di sintesi contenenti lo stesso principio attivo, mentre solo il 31% ne è venuto a conoscenza per la prima volta nel corso dell’intervista.

Secondo l’Associazione Germanica per la Cannabis Terapeutica (ACM), Neunkirchen-Seelscheid, che aveva commissionato lo studio, questo è stato il primo sondaggio su questo argomento in un paese dell’Unione Europea. Il Dr Franjo Grotenhermen, presidente dell’ACM, si è dichiarato molto lieto e, non più di tanto, sorpreso dei risultati. “In sondaggi analoghi condotti negli USA la risposta favorevole ha toccato fra il 60% e il 70%, mentre in Canada ha raggiunto il 90% circa”, ha affermato Grotenhermen. “La gente sa distinguere fra l’uso medico e quello ricreativo dei derivati della cannabis. Visto che la situazione legale è insoddisfacente, vorrei che i politici responsabili meditassero sui risultati. Gli assuntori di cannabis terapeutica non dovrebbero più essere obbligati all’illegalità”.

Lo studio sulla cannabis terapeutica dell’Istituto di Sondaggi Allensbach è disponibile per essere scaricato come documento pdf sul sito: http://www.cannabis-med.org/german/allensbach.pdf

Scienza — esperti di punta della terapia del dolore indicano nei cannabinoidi fra le sostanze più promettenti nel trattamento del dolore neuropatico

I cannabinoidi rappresentano l’approccio più promettente per il trattamento di una frequente forma di dolore, a detta di un’élite di specialisti del dolore convenuti da MedPanel per discutere le sfide future della terapia del dolore neuropatico (da lesione dei neuroni). Tale patologia viene vista frequentemente in pazienti affetti da diabete, neoplasie, infezione da HIV e malattie del sistema nervoso centrale quali la sclerosi multipla, nonché a séguito di certi interventi chirurgici.

“Durante il convegno abbiamo chiesto agli esperti di commentare i dati riferentisi a varie nuove terapie farmacologiche e classi di sostanze studiate; alla conclusione del congresso essi ci hanno detto che il potenziale dei cannabinoidi di esercitare un forte effetto analgesico e un’azione ad ampio spettro sul sistema nervoso centrale, nonché di presentare scarsi effetti collaterali e di prestarsi ad un impiego in associazione con altre terapie sono tutte caratteristiche a loro avviso più interessanti di molti altri approcci investigativi”, ha affermato Matt Fearer, vicepresidente anziano del settore Sviluppo Contenuti della MedPanel, e ha aggiunto “E’ chiaro, però, che l’infelice clima sociopolitico che viviamo può ritardare o impedire l’approvazione di terapie potenzialmente valide per milioni di persone che soffrono di dolore neuropatico”.

MedPanel, un’organizzazione multinazionale con sede a Cambridge, USA, offre una piattaforma di ricerca on line che procura ai clienti indicazioni strategiche per decisioni d’investimenti, sviluppo dei prodotti e commercializzazione.

(Fonte: PRNewswire del 21 giugno 2006)

USA — la Società per la Sclerosi Multipla finanzia uno studio su cannabis e THC nella sclerosi multipla all’Università di California

In séguito alla perdita dei finanziamenti ad uno studio su cannabis fumata e THC orale dell’Università di California, è intervenuta la Società per la Sclerosi Multipla degli Stati Uniti fornendo i fondi necessari per il completamento della sperimentazione. Il Dr Mark Agius e i suoi colleghi hanno sviluppato un metodo obiettivo in grado di misurare l’attività muscolare ai fini di questo studio. Il Centro per la Ricerca sulla Cannabis Terapeutica (CMCR) dell’Università di California aveva perso il sostegno finanziario quando lo studio era stato realizzato solo a metà.

La sperimentazione clinica sugli effetti della cannabis e del THC sulla spasticità nella sclerosi multipla è controllato con placebo e comprende tre bracci di trattamento di 20 pazienti ciascuno: cannabis inalata e placebo orale, placebo inalato e THC orale, e placebo inalato e placebo orale. Il completamento dello studio è previsto per il marzo 2008. Si tratta del primo studio di questo tipo finanziato dalla Società Americana (USA) per la Sclerosi Multipla.

(Fonte: http://www.nationalmssociety.org/)

Scienza — il consumo di cannabis non aumenta il rischio d’incidenti

Secondo un ampio studio caso-controllo condotto da ricercatori dell’Università del Missouri in Columbia, la cannabis non aumenta il rischio di lesioni accidentali che richiedano ospedalizzazione. I ricercatori hanno valutato l’associazione fra uso di droghe illegali e lesioni accidentali tra adulti di età tra i 18 e i 60 anni. Sono stati intervistati 2161 soggetti che hanno necessitato trattamento al pronto soccorso e 1856 controlli comparabili per età e sesso.

Fra i casi, il 27% ha subito un trauma da caduta, il 19% è stato colpito da un oggetto, il 18% è stato coinvolto in un incidente a bordo di un veicolo a motore, mentre i rimanenti si erano feriti con altri meccanismi. “L’uso dichiarato di marijuana nei sette giorni precedenti il trauma risultava associato in questo studio ad una sostanziale diminuzione del rischio di incidente”, hanno riferito i ricercatori. Viceversa, l’uso di altre droghe illecite e l’uso di alcolici nelle sei ore precedenti era associato “ad un rischio di trauma accidentale grandemente aumentato”.

(Fonte: Vinson D. Marijuana and other illicit drug use and the risk of injury: a case-control study. Missouri Medicine 2006; 103 [2]).

Notizie in breve

USA — Chiesa Presbiteriana

Il 21 giugno l’Assemblea Generale della Chiesa Presbiteriana degli USA ha espresso parere favorevole alla legalizzazione dell’accesso alla cannabis terapeutica da parte di pazienti affetti da gravi malattie. La risoluzione approvata all’unanimità afferma che “si sollecita con urgenza una legislazione federale che ne permetta l’uso e che si faccia carico della produzione e distribuzione della pianta con tali finalità”. (Fonte: Religion News Service del 22 giugno 2006)

Scienza — ipertensione arteriosa

Secondo un articolo pubblicato dal Jerusalem Post, il gruppo del Dr Robert Mechoulam, professore dell’Università Ebraica, ha creato una versione sintetica del fitocannabinoide cannabigerolo, capace di ridurre la pressione sanguigna nell’animale da esperimento (il ratto). Il prodotto in questione causa il rilassamento delle pareti dei vasi sanguigni e possiede proprietà antinfiammatorie. Yehoshua Maor, uno studente che lavora sotto la guida del Prof Mechoulam, è stato uno dei vincitori dei Kaye Innovation Awards di quest’anno, di cui è stato insignito il 13 giugno alla stessa università per i suoi lavori sull’attività cardiovascolare dei cannabinoidi. (Fonti: Jerusalem Post del 13 giugno 2006, eMaxHealth.com del 19 giugno 2006)